Angels/IBR – Dolphins Riccione 68-66

IBR/Angels: Pellicciari NE-Peroni 0-Campidelli 8-Tamburini 15-Andreani 10-Buzzone 8-Miriello 2-Carafa 0-Cantoni 10-Alviti 13-Riva 2-Di Franco 0. All. Miriello Ass.Di Nallo Acc. Ghinelli
 
 
Mamma mia. Due parole semplici per descrivere quello che è successo al PalaSGR tra gli Under16 di Marco Miriello e Riccione. Vi chiederete perché. Facciamo un passo indietro e partiamo dalle premesse alla partita.
Se Santarcangelo avesse perso avrebbe compromesso la qualificazione alla finale per la tanta bagarre nelle prime posizioni. Se Santarcangelo avesse vinto sarebbe risultata ancora prima in classifica.
Partiamo dall’inizio perché dalla fine sarebbe troppo facile. Primo quarto dove l’equilibrio regna sovrano. Buona comunque la concentrazione in approccio per i ragazzi di Miro in una delle partite più importanti. Dal secondo quarto i gialloblù premono sull’acceleratore. In tutto. Attenzione difensiva, velocità nella trasformazione difesa-attacco, ottime scelte a livello tecnico e canestri in rapida successione sia dal pitturato sia da fuori. Andreani è semplicemente clamoroso a prendersi le responsabilità e condurre la truppa al vantaggio con 3/3 da 3. Alla pausa lunga si va sul +9.
L’uscita dagli spogliatoi non cambia la musica sul parquet. Santarcangelo continua ad essere concentrata e tiene testa a una Riccione che vuole rientrare a suon di fisicità a rimbalzo offensivo arrivano fino al massimo vantaggio sul +15 con Tamburini che sbaraglia la zona ospite con splendidi arresti a tiri. Fine terzo parziale sul 54-44. Ultimo quarto che parte con gli Angels in controllo. Poi? Riccione cambia difesa. 1-3-1 con il lungo in punta, aggressività a pallettoni, rubate una in fila all’altra, poca lettura e tanta confusione nell’attacco gialloblù e minuto dopo minuto gli ospiti recuperano. A 2 minuti dal termine sono solo 4 i punti di discrepanza e poi a 1 dalla fine succede di tutto. Due liberi di Tamburini per il +2. Bomba clamorosa dall'angolo per Riccione, -1. Canestro di Campidelli e palla recuperata con fallo e 1/2 per Buzzone, +2. 14 secondi alla fine. Palla Riccione. Difesa perfetta di Santarcangelo che contiene tutti gli 1vs1, la palla arriva a un riccionese che da 9 metri con le mani in faccia spara. La palla si impenna e entra nell’esplosione della panchina ospite. 2 secondi alla fine. La palla rimessa in gioco senza time-out (terminati). Passaggio per Alviti che a 2 decimi dalla fine lancia la preghiera da metà campo. Il volo del pallone è in parabola perfetta. La forza è quella giusta. Riccione sta ancora festeggiando. La palla viaggia verso il ferro, si avvicina e… Splash! Entra e infiamma la retina. Esplode tutto il PalaSGR. Un canestro che viene una volta ogni 258 anni. Di un’importanza straordinaria. Senza il quale Santarcangelo oggi sarebbe fuori dai giochi. Forse. Già, perché insorge la panchina ospite chiedendo che il canestro (convalidato dal binomio arbitrale) venga revisionato alle telecamere presenti fuori dal parquet. Per regolamento l’istant replay nelle giovanili non c’è, ma l’arbitro decide comunque di andare a vedere (oggettivamente fuori regolamento). Passano i secondi e l’attesa aumenta. Dopo 5 revisioni, l’arbitro rientra in campo. È buono. Santarcangelo vince la partita e si mette al primo posto con 3 partite da giocare. Wow. Semplicemente wow. Che emozioni. È un momento incredibile. I ragazzi si abbracciano e festeggiano.
Un segno del destino forse che dà un’opportunità a Santarcangelo di lasciare un segno indelebile nella storia. Ora sta ai ragazzi far vedere che tutto quello costruito, anche con questo canestro beatificabile, è ora di farlo splendere. Arrivando in fondo e lottando ogni secondo.
Let’s fight g